L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è sita il località Chiusure, nel mezzo al territorio denominato "le Crete Senesi" in provincia di Siena.
La sua storia inizia a Siena, circa nel 1272, quando nasce Giovanni della nobile famiglia dei Tolomei.
Passano oltre 40 anni quando nel 1313 Giovanni dei Tolomei, insieme a Patrizio Patrizi, Ambrogio Piccolomini ed alcuni altri amici senesi decidono di rompere con la vita "normale" e dedicarsi ad una vita ascetica ed austera.
Sicuramente molto "normale" la loro vita non l'avevano fin li vissuta in quanto erano tutti o celibi o vedovi.
E, come luogo adatto al loro ritiro, scelsero uno sperduto possedimento dei Tolomei, a 36 km a sud di Siena, noto con il nome di Accona.
Qui trascorsero sei anni di vita quasi eremitica fino a quando, nel 1319, anche per non essere confusi con le varie sette eretiche di fraticelli (una per tutte quella dei flagellati), che abbondavano nella penisola, furono riconosciuti come congregazione dal "bellicoso" vescovo (ghibellino) di Arezzo Guido Tarlati di Pietramala.
La narrazione popolare associa questa scelta ad un sogno in cui a Bernardo Tolomei (è il Giovanni di prima che cambia il suo nome in onore di San Bernardo abate di Clairvaux morto nel 1153) appare Gesù, la Madonna ed una moltitudine di monaci tutti vestiti di bianco come gli adepti di San Benedetto.
La nuova Congregazione scelse di appartenere all'Ordine Benedettino, seguendo la regola comunemente conosciuta come "ora et labora".
Dal Vescovo Guido, il 26 Marzo 1319, Bernardo ebbe l'abito bianco tanto agognato e la Charta Fundationis.
Questo riconoscimento fu successivamente confermato nel 1344 da Papa Clemente VI.
La cosa non è ne secondaria e ne scontata in quanto ricordiamo che erano i tempi in cui i Papi risiedevano ad Avignone e tra Papi, antipapi, Imperatori, Guelfi e Ghibellini era la confusione a farla da padrone.
Non sappiamo a cosa Giovannino Guareschi si fosse ispirato, oltre 600 anni dopo, per la saga di Don Camillo, ma anche San Bernardo Tolomei aveva il Suo Crocifisso che Gli parlava ed a cui parlava.
E questo Crocifisso è ancora visibile nella Cappella del Crocifisso sita nella Cattedrale della Natività di Maria di Monte Oliveto Maggiore.
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