L'origine della'Abbazia di Sant'Antimo si perde nella notte dei tempi quando nel 781 d.C. Carlo Magno andò a Roma in pellegrinaggio da Papa Adriano I e ricevette in regalo alcune reliquie dei Santi Sebastiano e Antimo.
Durante il viaggio di ritorno scoppiò una violenta epidemia e, per ringraziare il Signore quando finì la pestilenza, fondò l'antico monastero su cui poi venne eretta l'Abbazia.
Documenti antichi fanno risalire agli Abati Tao e Tanimondo l'edificazione del monastero dedito alla regola benedettina.
Gli antichi Abati avevano il titolo di Conti e Consiglieri del Sacro Romano Impero ed i possedimenti e la giurisdizione dell'Abbazia raggiunge la Maremma ed il pistoiese, oltre che ovviamente il senese.
I possedimenti e la giurisdizione dell'Abbazia raggiunsero a sud la Maremma fino ad Orbetello ed a nord la lucchesia ed il pistoiese, oltre che ovviamente il senese.
Nel XII secolo si rese necessario ampliare l'antica chiesa diventata insufficiente alle crescenti necessità dell'abbazia.
L'occasione avvenne grazie al lascito del Conte Bernardo degli Ardengheschi che permise di edificare una nuova chiesa.
I lavori vennero iniziati dall'Abate Guidone che approfittò di essi per cambiare la forma dell'abbazia secondo le ispirazioni riformatrici francesi.
La tradizione vuole che l'Abate Guidone chiese aiuto ai Fratelli francesi dell'abbazia di Cluny.
L'Abbazia prese la forma attuale senza transetto e con dietro l'altare un deambulatorio a cappelle radiali che raccorda le due navate.
Come spesso accade dal massimo splendore si passa rapidamente alla rovina.
Dissanguata dalle spese per l'ampliamento l'abbazia rapidamente decadde a già nel 1291 Papa Nicoló IV la affidò ai Guglielmiti (gli adepti di San Guglielmo di Malavalle l'eremita di Castiglione della Pescaia) per poi essere addirittura soppressa nel 1462 dal Papa Pio II (Papa Enea Piccolomini di Pienza).
Dal 1992 l'abbazia di Sant'Antimo è risorta grazie alla presenta di una piccola comunità di Canonici Regolari Premostratensi che seguono la regola di Sant'Agostino.
Dal Luglio 2016 l'abbazia di Sant'Antimo è passata ai frati Olivetani.
I monaci Olivetani (per quanto ci risulta) assicurano la Messa della Domenica alle ore 11.00.
L'8 Dicembre 2017 è stata restaurata la Madonna di Sant'Antimo una bella statua lignea policroma di scuola umbra.
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